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Ospedale di Agropoli, inizia il countdown per la data che ne deciderà il futuro

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Inizia il countdown per la data che svelerà il futuro dell'ospedale civile di Agropoli. Tra otto giorni esatti (12 luglio) il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso presentato dal comune di Agropoli contro l'ordinanza del Tar Campania che ha dichiarato legittimo il provvedimento dell'Asl Salerno di dismissione della struttura. Già lo scorso giugno il massimo tribunale amministrativo, nel disporre la sospensione della chiusura della struttura, individuò due elementi che ben lasciano sperare per la sentenza definitiva: il bacino d'utenza che serve l'ospedale civile di Agropoli la cui popolazione con l'estate aumenta esponenzialmente e i tempi di percorrenza per gli ospedali vicini considerati eccessivamente lunghi. Dunque c'è speranza nella risoluzione positiva della vicenda.

Attualmente la via giudiziaria è l'unica che ha trovato dei riscontri concreti. La giustizia amministrativa, invocata dai sindaci del territorio (oltre ad Agropoli si sono costituiti in giudizio Castellabate, Capaccio e Torchiara) dopo che le promesse del Governatore Caldoro non sono state mantenute, sembra poter dare uno spiraglio per salvare l'ospedale. Al contrario la via della protesta è apparsa infruttuosa. Se da un lato è servita a tenere alta l'attenzione dei media per alcuni giorni sulla vicenda ed a raccogliere dati sull'attività dell'ospedale (ben al di sopra di quelli diffusi dall'Asl), fin ora ogni tentativo di mediazione con le istituzioni cercato dai manifestanti non ha dato i frutti sperati e, negli ultimi giorni, anche l'obiettivo di far tornare sulle prime pagine dei giornali la questione del presidio ospedaliero agropolese è fallito, pure per alcuni problemi di comunicazione.

Per rimediare agli errori ed evitare che una città e un intero territorio perdano il diritto alla salute, nei prossimi giorni verranno messe in campo altre iniziative da parte del comitato cittadino: fiaccolate, concerti, veglie di preghiera e, probabilmente, potrebbe esserci anche la visita presso il nosocomio del vescovo di Vallo della Lucania Ciro Miniero, ininfluente per la risoluzione della vicenda, ma capace di portare almeno un sostegno spirituale ai manifestanti, da circa un mese riuniti in presidio presso la direzione sanitaria pur senza ostacolare il lavoro degli uffici del nosocomio. La sensazione, comunque, è che sarà la via scelta dalla politica (quella giudiziaria) a risolvere il problema ospedale. Il 12 luglio l'atto finale: in quell'occasione sapremo se riconoscere ai politici meriti o demeriti per la salvezza o la chiusura del presidio ospedaliero agropolese.

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